- Mal di testa in gravidanza, le cause
- Emicrania e gravidanza, quale legame
- Gravidanza e mal di testa cosa prendere
- Cosa posso fare per stare meglio? 10 consigli
- Il mal di testa può essere il segnale di qualcosa di più serio?
- Quando devo consultare il mio medico?
- Riassumendo?
Mal di testa in gravidanza, le cause
Il mal di testa in gravidanza è un evento frequente. In particolare nei primi 3 mesi è possibile sperimentare i sintomi tipici di una cefalea di tipo tensivo (o cefalea tensiva) con dolore bilaterale sulle tempie o sulla fronte, e una sensazione di pesantezza tipo “una morsa che stringe la testa” o “un cerchio alla testa”. A ciò si aggiunge rigidità muscolare sulle spalle e sul collo.
La cefalea di tipo tensivo è la più comune e diffusa al mondo.
Secondo le più recenti evidenze scientifiche, nello sviluppo della cefalea di tipo tensivo sembrano avere un ruolo chiave i fattori psico-emotivi e i muscoli la cui alterata funzionalità può far precipitare un’attacco di cefalea e contribuisce sicuramente al suo peggioramento. Stress e cefalea sono infatti spesso associati, così come la presenza di trigger points miofasciali che alterano la funzione di muscoli fondamentali.
Ad oggi gli esperti non sanno ancora spiegare con certezza per quale ragione l’attesa di un bambino porti alla comparsa di cefalea o al suo peggioramento. Una buona ipotesi è che le variazioni ormonali e le conseguenti variazioni neuro-vascolari a cui va incontro la donna – che sono un fenomeno fisiologico del tutto normale – possono essere interpretate in modo anomalo o “esagerato” da un sistema nervoso “già provato” o come si dice tecnicamente , “sensibilizzato”. Numerosi fattori possono stressare e irritare il sistema nervoso in caso di cefalea tensiva e emicrania. Una volta che il sistema nervoso diventa ipersensibile, il problema non sono più i flussi ormonali ma è l’interpretazione alterata di certi stimoli a creare il terreno per l’insorgenza del mal di testa.
Questo discorso vale specialmente nei primi mesi. Se a questo aggiungiamo alterazioni del ritmo sonno-veglia (dunque riposo disturbato), la fatica generale per le attività quotidiane e per il “peso” del bimbo, eventuali allergie, riniti, sinusiti, lo stress psico-emotivo lavorativo e relazionale, problemi “d’umore” preesistenti – depressione o ansia o rabbia – , alimentazione poco salutare, scarsa idratazione etc la situazione si complica notevolmente.
Se non hai mai avuto mal di testa e questo compare nei primi 3 mesi, potresti osservare che nel secondo trimestre diminuiscono o spariscono perché il corpo comincia a trovare un suo equilibrio. Quindi tranquilla ma certamente parlane col tuo ginecologo.
Se hai già una forma di cefalea questa può peggiorare. Una visita medica specialistica e una visita muscolo-scheletrica sono interventi ottimali per evitare il fai-da-te farmacologico, ricevere le indicazioni terapeutiche migliori nonché verificare che il fattore muscolare sia un elemento provocativo importante.
Emicrania e Gravidanza, quale legame
L’ emicrania senz’aura è l’altra forma di cefalea più diffusa al mondo (10-15% della popolazione) e sicuramente una delle più disabilitanti. E’ infatti stata riconosciuta come la patologia neurologica più invalidante al mondo perché colpisce spesso persone che stanno bene e sono nel pieno della loro attività lavorativa e sociale.
L’emicrania è un disordine neurologico complesso, che interessa 1 donna su 4 tra i 30 – 40 anni. Almeno 1 donna su 5 sperimenta un attacco di emicrania una volta nella vita e il 16% di queste donne conosce l’emicrania per la prima volta proprio quando è incinta. L’emicrania si caratterizza essenzialmente per dolori che investono un lato della testa, interessando l’area frontale e dell’occhio. Gli attacchi durano dalle 4 ore alle 72 ore, con un’intensità da moderata a severa (quindi la paziente deve sospendere tutte le attività e generalmente deve mettersi a letto senza distrazioni, senza luce, rumori etc). Si accompagnano spesso altri sintomi tipo nausea, vomito, fastidio alla luce e ai rumori.
Alcune persone soffrono di una forma classificata come emicrania con aura perché la cefalea è preceduta da sintomi che includono disturbi neurologici transitori quali alterazioni della visione (la paziente vede aree scure o flash luminosi), sensazioni di torpore o di “aghi e spilli”, debolezza, disturbi anche del linguaggio. Questi sintomi generalmente compaiono 1 ora prima della cefalea e durano fino a 1 ora.
Quello che sappiamo oggi è che le persone con emicrania hanno un sistema nervoso che facilmente può diventare ipersensibile e interpretare in modo anomalo le informazioni. Si parla infatti di emicrania come “disordine di interpretazione sensoriale”.
Per genetica e caratteristiche individuali, alcune aree del cervello sembrano più facilmente suscettibili o inclini a fenomeni di irritazione e sensibilizzazione. Di conseguenza si modificano i meccanismi di interpretazione degli stimoli endogeni (cioè interni come le variazioni ormonali) o esogeni (cioè esterni come le variazioni climatiche, di temperatura, i movimenti e le posture, cibi, bevande, tensioni emotive etc) che vengono amplificati o distorti. Non c’è un “danno” in testa. Non ci sono lesioni, né virus o batteri. C’è un sistema nervoso più sensibile che tende più facilmente e più frequentemente ad irritarsi e dunque a proteggersi. Il dolore è la sirena d’allarme, cioè l’espressione esterna degli squilibri interni.
Il ciclo mestruale, la gravidanza e l’emicrania sono “amiche”, cioè si accompagnano spesso. I livelli e le fluttuazioni di estrogeni sembrano avere un ruolo scatenante contribuente importante. Ma questo non vale per tutte le donne. L’ emicrania mestruale è una realtà particolare e molto comune nonché disabilitante.
Durante la gravidanza la quantità di estrogeni può arrivare a 100 volte il livello normale mentre il progesterone diminuisce riaumentando una volta terminata la gravidanza. La prima cosa interessante da osservare è che le fluttuazioni non sono invece differenti da quelle del periodo normale.
Molte donne, circa i 2/3, riferiscono un miglioramento dei loro attacchi durante la gravidanza (dal primo al terzo trimestre) soprattutto coloro che hanno una storia e una diagnosi di emicrania mestruale e di emicrania senza aura. Questo miglioramento può essere legato a una riduzione delle fluttuazioni ormonali o anche a un aumento dei livelli di endorfine (cioè “i nostri antidolorifici” naturali interni) indotti dalla gravidanza.
Se nessun miglioramento è visibile nei primi 3 mesi, allora l’emicrania continuerà a presentarsi durante la gravidanza ed anche nel periodo post partum. E in questo periodo, nelle prime settimane, si possono sperimentare più attacchi ravvicinati. Ciò potrebbe essere legato al declino di estradiolo e endorfine tipico del periodo post partum appunto.
Alcune donne sperimentano invece un peggioramento della loro emicrania in termini di frequenza degli attacchi e intensità, mentre altre hanno nuovi sintomi. Ad esempio nel primo trimestre possono avere emicrania con aura.
In tutto questo, lo sai che un ruolo importante può averlo la tua “cervicale”? L’ emicrania mestruale e il rachide cervicale sono strettamente connessi . Un disordine cervicale può infatti irritare il sistema nervoso e sensibilizzarlo fino a provocare l’avvio degli attacchi o a peggiorarli.
Una storia personale di emicrania può influenzare i risultati della gravidanza perché questo disordine è comunque un fattore di rischio per diverse complicazioni vascolari durante la gravidanza come: l’ipertensione gestionale o la preeclampsia, lo stroke, l’infarto miocardico, la tromboembolia venosa.
Gravidanza e mal di testa cosa prendere
Uno dei problemi principali della “gestione terapeutica” delle cefalee è generalmente il “fai-da-te”. Troppo spesso e facilmente le persone affette da cefalea seguono i consigli di amici o parenti o peggio ancora internet e decidono di assumere farmaci in modo autonomo.
Anche il solo “provare” una volta è un errore enorme. Considerando che qualsiasi farmaco ha effetti collaterali o avversi su ogni persona, le ripercussioni sul feto possono essere molto più pericolose. Dunque per quel che riguarda le medicine è assolutamente necessario parlare con il proprio ginecologo/a e consultare su sua indicazione, i medici specialisti: un neurologo o internista, non generici, ma specializzati proprio nella cura delle cefalee. Chi continua ad avere emicrania durante la gravidanza necessita di cure ma occorre fare ben attenzione perché non tutti i farmaci possono essere utilizzati.
Il paracetamolo costituisce il farmaco d’intervento più utilizzato e indicato dai medici. Sporadicamente il sumatriptan potrebbe essere una valida alternativa, qualora il paracetamolo fosse insufficiente. In certe circostanze il vostro medico potrebbe indicarvi l’assunzione di ibuprofene che però ha precisi rischi e controindicazioni nei primi 3 mesi!
Per la prevenzione, sono molto validi alcuni approcci non farmacologici che possono essere usati come complemento di qualsiasi percorso farmacologico e che prevedono l’impiego di vitamine o supplementi alimentari (ad esempio: magnesio, riboflavina, coenzima Q10). I farmaci preventivi invece vengono considerati solo in casi severi e includono dosi basse di b-bloccanti o amitriptilina.
Il mal di testa può essere il segno di qualcosa di più serio?
Si. Qualsiasi mal di testa può essere il segno di qualcosa di serio soprattutto se: compare in modo severo per la prima volta dopo i 40 anni, oppure se una persona già soffre di mal di testa questo si presenta con caratteristiche cioè sintomi nuovi, mai provati prima. Oppure se i sintomi usuali peggiorano in modo improvviso, senza causa apparente e progrediscono in modo negativo. Nel secondo e terzo trimestre di gravidanza può verificarsi la preeclampsia una condizione caratterizzata da edema, ipertensione arteriosa e proteinuria e il mal di testa può essere un segno di questa condizione. In quest’articolo trovi una spiegazione chiara cefalea, bandiere rosse, sintomi e segni pericolosi.
Quando devo consultare un medico?
Rivolgiti a un medico:
- se NON sei nel secondo o terzo trimestre e hai mal di testa severi o è la prima volta nella tua vita che hai mal di testa, magari con sintomi tipo nausea, vomito, perdita improvvisa di peso, dolori addominali, gonfiore nelle mani o in viso
- se hai un mal di testa improvviso, “esplosivo”, violento, che magari ti sveglia mentre stai dormendo, un dolore che non hai mai provato prima e che non passa
- se il tuo mal di testa è accompagnato da febbre e rigidità del collo
- se il tuo mal di testa è peggiorato in modo progressivo con sintomi tipo disturbi del linguaggio, disturbi visivi, torpori, alterazioni della sensibilità
- se il tuo mal di testa è comparso dopo una caduta o dopo aver urtato qualcosa con la testa o hai avuto un qualsiasi altro tipo di trauma
- se hai una congestione nasale, senti una pressione dentro gli occhi o sul viso, dolore ai denti (potresti avere una semplice sinusite che va trattata con antibiotici)
- Se soffri di cefalea MA ancora non hai mai fatto una visita specialistica è necessario farla. Soprattutto per la gestione dei farmaci che potrebbero essere pericolosi per la gravidanza.
Riassumendo?
- Fai un Diario e individua i fattori stressor e trigger
- Fai una visita medica specialistica se non hai mai fatto ricevuto una diagnosi per la tua cefalea
- Fai una visita muscolo-scheletrica dal fisioterapista specialista per verificare se il collo e la mandibola funzionano bene e non contribuiscono alla tua cefalea
- Fai attività / esercizio fisico a bassa intensità ma regolarmente e che ti piaccia
- Sperimenta pratiche per l’”equilibrio” mentale (meditazione, training autogeno, ipnosi)
- Concediti massaggi rilassanti e rivitalizzanti
- Mangia e bevi in modo regolare e frequente
- Dormi minimo 7-8 ore e con regolarità
- Riposati poco ma spesso
- Organizza la tua agenda lavorativa in modo da controllare gli stress quotidiani
- Leggi i miei articoli
Referenze principali:
Mistra UK et al: Is B endorphin related to migraine headache and its relief? Cephalalgia 2013, 33 (5):316-322
Kvisvik EV et al: Headache and migraine during pregnancy and pueriperium: the MIGRA-study. J headache Pain 2011, 12:443-451
Sacco S et al: Migraine in women: the role of hormones and their impact on vascular diseases. J Headache Pain 2012, 13(3): 177-189