- Rigidità cervicale
- Cosa fare in caso di rigidità cervicale
- Stretching e Movimenti gentili
- Esercizi aerobici a basso impatto
- Trattamento manuale
Rigidità cervicale
La rigidità cervicale è un disturbo molto diffuso e comune. Generalmente è caratterizzata da dolenzia diffusa sulle spalle, dolore e pesantezza tra le scapole e lungo il collo fino alla base della nuca. I movimenti del collo sono limitati e dolenti, specialmente ruotare la testa da un lato come quando si vuole guardare dietro mentre si fa retromarcia in auto.
La rigidità cervicale spesso è associata a mal di testa, cefalea tensiva o emicrania. Se soffri di mal di testa e hai rigidità cervicale fai subito questo Test cervicale per mal di testa .
Può altresì associarsi a un’altra condizione clinica molto comune che colpisce spesso al risveglio o dopo uno sforzo o un movimento improvviso: il blocco cervicale acuto o torcicollo.
Può essere anche uno dei sintomi che accompagnano episodi di vertigine o pseudo-vertigine, con o senza cefalea, perchè i disturbi cervicali possono essere causa di capogiri o “vertigini cervicali”.
Cosa fare in caso di rigidità cervicale
La rigidità cervicale è una condizione clinica di facile gestione. La maggior parte delle volte ha un’origine muscolare e quando ciò accade può essere trattata velocemente e con poche sedute.
La rigidità cervicale è una delle caratteristiche fondamentali della “cervicalgia”. Quando la mobilità cervicale viene limitata e la rigidità si manifesta, che sia lieve o grave, che sia insorta dopo aver dormito in una certa posizione o dopo uno sforzo, le prime cose da fare sono semplici e uguali per tutti:
Consapevolezza: rendersi consapevoli che qualcosa è successo, è normale che il collo possa irrigidirsi e che c’è bisogno di almeno 24 ore per poter ipotizzare una possibile causa e decidere cosa fare.
Tranquillità: è importante restare tranquilli, “ascoltare” il corpo ed evitare i movimenti e posizioni che provocano più dolore e aumentano la rigidità. Questo vale per le prime 24-48 ore. Il tempo è amico e consigliere.
Rivolgiti a esperti: prima di prendere farmaci che non servono e hanno effetti collaterali, e senza andare dal medico , è sufficiente chiamare un fisioterapista specializzato e chiedere un consulto.
Movimento: è fondamentale continuare a fare le cose normalmente con i dovuti accorgimenti. Da evitare assolutamente il riposo passivo, ad esempio stare a letto o prendere farmaci subito, mettere un collare o fare radiografie o risonanze. Tutto ciò non serve a nulla e peggiora la situazione indebolendo il fisico e la mente.
Realismo: Non esistono cuscini magici o creme da spalmare per risolvere tutto e subito. Ti sei fatto/a male e il collo è rigido. Il calore può darti un po’ sollievo.
Calore: il calore favorisce la vascolarizzazione e dunque l’apporto di nuovo sangue e ossigeno e sostanze nutrienti nell’area sofferente. In questo modo viene stimolata la risposta di adattamento e guarigione dei tessuti. Vanno bene bagni caldi, doccia, fasce che rilasciano calore tipo thermacare. La somministrazione di calore va evitata nelle prima 24-48 ore.
Farmaci: gli anti-infiammatori servono a ridurre i processi di infiammazione ma l’infiammazione è un evento naturale e necessario. I primi 4-5 giorni non dovrebbero essere assunti. Se dopo una settimana la rigidità, il gonfiore o i dolori permangono allo stesso livello o peggiorano ha senso prenderne ma solo su indicazione medica e solo per alcuni giorni 5 al massimo.
Stretching e Movimenti gentili
Non appena possibile, cioè tollerabile, è bene iniziare a fare pochi ma continui esercizi di stretching dinamico (cioè movimenti ripetuti) e tonificazione del collo, anche generici. Ad esempio ruotare 10 volte a destra lentamente fino a dove possibile, poi a sinistra e così via. Muoversi è sempre benefico e aiuta a migliorare la cosiddetta “stretch tolerance” cioè “l’estensibilità” dei tessuti. Questo si traduce in una maggiore capacità di movimento e benessere. Devi muoverti e non fare stretching classico statico che non è benefico .
Esercizi aerobici a basso impatto
Oltre ai semplici esercizi di stretching o movimento generale, qualsiasi forma di esercizio aerobico a basso impatto è consigliato da subito. Ad esempio camminare, bicicletta, step machine o ellittica.
Trattamento manuale
Le principali e migliori tecniche utilizzate per gestire la rigidità cervicale sono:
- tecniche di manipolazione tissutali: si eseguono con le mani o con strumenti particolari, e consistono in pressioni sostenute o associate a movimenti. Vengono interessati diversi tessuti contemporaneamente: la cute, i vasi sanguigni, i nervi stessi, la fascia, i muscoli, i tendini, le articolazioni, i legamenti e le inserzioni di tali tessuti sulle ossa. Generalmente sono tecniche lente e di piccola ampiezza, con intensità e profondità graduali, per tempi brevi;
- tecniche miotensive di rilassamento e inibizione che sono tecniche di mobilizzazione attivo-assistite che prevedono stimolazioni specifiche e stretching dinamico;
- tecniche intramuscolari o dry needling;
- tecniche di manipolazione spinale: sono tecniche di medicina manuale ortopedica e osteopatia, veloci, di piccola ampiezza, che possono produrre rumori particolari (i famosi scrocchi o “crack”) usate solo in casi particolari, molto sicure ed efficaci in mani esperte;
- tecniche di educazione neuroscientifica e coaching per apprendere la neurofisiologia del dolore, rimodulare convinzioni negative, stimolare una partecipazione attiva;
- esercizi di ricondizionamento neuro-muscolare: movimenti specifici, semplici, per stimolare il sistema nervoso con effetti neurofisiologici locali e globali e favorire il recupero della resistenza e della mobilità tissutale.