Settembre 18, 2024

La cefalea e la nuova educazione terapeutica

  • L’Educazione Terapeutica della Neuroscienza del Dolore – TNE
  • Sensibilità e pensieri
  • Sintomi come allarmi

 

La TNE – Educazione Terapeutica della NEUROSCIenza del Dolore

La TNE – Educazione Terapeutica della Neuroscienza del Dolore è un moderno approccio terapeutico che attraverso domande e risposte nonché esercizi permette ad una persona con dolore di acquisire e comprendere conoscenze specifiche sul suo sistema nervoso e sui meccanismi del dolore. E’ una forma di terapia complementare e di supporto alle terapie mediche e manuali. Non è psicoterapia ed funziona molto bene per i dolori e disabilità persistenti cioè le condizioni croniche. La letteratura sta sempre più dimostrando una verità innegabile: le parole hanno lo stesso potere di un farmaco e il modo in cui parliamo riflette il modo in cui ragioniamo che a sua volta condiziona lo stato di salute.

In medicina e riabilitazione esistono ormai troppi miti e false verità che invece di aiutare creano dipendenze terapeutiche e fanno stare peggio perché ci convincono di cose errate. Riconcettualizzare il modo in cui pensiamo al dolore e imparare a conoscerlo senza tecnicismi significa aiutarsi a capire cosa si può fare e come per stare meglio.

Questa forma di terapia viene già ampiamente praticata all’estero. In alcuni paesi e’ normale effettuare delle sedute di mezzora in cui parlare di dolore, capire cosa sia e come funziona la TNE. Soprattutto in caso di dolori della schiena , colpo di frusta e cefalea correlata, dolori cervicali, mandibolari e mal di testa. Anche noi della Clinica del Mal di Testa e tanti altri colleghi ora facciamo questo. Con domande, disegni, esercizi, esempi ti aiutiamo a capire cosa sia il dolore perchè già soltanto questo è terapeutico. Ti spieghiamo e dimostriamo che dolore non significa sempre lesione o danno di qualcosa , non è necessario che ci sia una malattia e soprattutto che molte spiegazioni classiche che hai ricevuto finora o senti ancora in giro sono false e pericolose, ad esempio: “hai il disco fuori posto”, “hai dolore perché hai l’ernia o la protrusione”, “hai dolore perché i muscoli son contratti”, “la causa dell’emicrania è l’atlante fuori posto o l’occlusione”, “la causa del tuo mal di testa è lo stress” etc.

Il dolore è “un’ opinione”, una risposta di allarme che il tuo cervello elabora, in un certo momento della tua vita, nei confronti di stimoli e segnali interpretati come pericolosi o minacciosi per la salute. Ma non vuol dire che lo siano realmente.

Quando tocchi un vestito, o guardi il cellulare o ascolti una canzone tu sai bene che queste percezioni derivano da specifici sensori che hai nel corpo, giusto? Ci sono i sensori (recettori) tattili, visivi, auditivi etc. Grazie a loro tu sperimenti varie sensazioni che possono diventare percezioni reali una volta arrivate al cervello. Ma non tutto arriva là in cima. Ci sono vari “filtri” che decidono quali informazioni il tuo sistema nervoso deve prendere in considerazione e quali no. E sopratutto c’è un sistema di interpretazione ed elaborazione prima della risposta d’azione.

Tu sicuramente hai un indirizzo email o un account facebook. Pensa al “filtro anti spam” della tua posta elettronica o al sistema filtri del tuo diario facebook e avrai un’immagine precisa di tali meccanismi interni che ognuno di noi ha. Questo sistema di filtraggio ti permette di modulare le tue sensazioni e percezioni relative, dolore incluso.Questo sistema di filtri è influenzato anche dalle tue esperienza precedenti, dal contesto in cui ti trovi in quel momento, da quello in cui credi e vorresti fare o non fare.

E oltre a tutto ciò, la bella notizia è che nel tuo corpo non esistono recettori del dolore! Si hai letto bene. I recettori del dolore non esistono. Ahimè se qualche medico, fisioterapista, osteopatia o chi altro ancora dovesse nominarteli. Questo è fantastico e di sicuro, poiché sei un persona intelligente se hai letto fin qui, ti starai chiedendo come sia possibile allora provare dolore?

 

Sensibilità e pensieri

E’ tutto un gioco di sensibilità nervosa, interpretazioni e convinzioni. Tu lo sai che quello in cui tu credi, le tue memorie passate, il tuo stato d’animo, quello che assumi come farmaci, quello che mangi, quello che fai come attività, quello che ti dicono, quello cha hai sentito dire, quello che leggi, quello che ti succede intorno insomma tutto influenza la sensibilità dei tuoi nervi e contribuisce a definire il modo in cui percepisci certe sensazioni e come “decidi” di provare dolore? E’ affascinante e “nuovo”, lo so.

Il dolore è un’esperienza cosciente, il danno tessutale è un’esperienza che invece può essere anche subcosciente. Tu puoi avere una lesione o una degenerazione e non accorgertene né sentire dolore e ora ti dimostro come.

Ti sei mai accorta/o per caso di avere un livido? Immagino di si. Il livido per quanto piccolo è una lesione, giusto? C’è del sangue che è uscito e c’è un tessuto – la pelle o un muscolo – che si è danneggiato perchè magari hai preso una botta. Te ne sei accorta “per caso”, davanti allo specchio o perché qualcun altro te lo ha fatto notare. Quindi non hai sentito dolore eppure una lesione ce l’avevi. Anzi forse provi dolore ora che l’hai scoperto!

 

Come è possibile?

 

E’ possibile perché non tutti i “danni o lesioni” diventano dolore. Perché il tuo cervello decide cosa è pericoloso e cosa va preso in considerazione e segnalato come “dolore”.

Il pensiero “ho dolore quindi è sicuro che c’è qualcosa che è danneggiato o rotto o malato” è appunto un pensiero, una convinzione automatica errata, alimentata ancora oggi da una cultura sanitaria molto molto arretrata.

Quando hai mal di testa, una delle domande principali che ad esempio io faccio durante l’anamnesi è “Cosa pensi stia accadendo nella tua testa?” “Quale pensi sia la causa della tua condizione?” Queste domande hanno una sola risposta – che varia tantissimo da persona a persona – ma la sostanza è uguale per tutti. Vuoi sapere qual è?

La risposta è la TUA convinzione al riguardo. Non è giusta o sbagliata. E’ la tua visione di ciò che sta accadendo. E questa visione si basa sulle tue esperienze precedenti e sulle conoscenze acquisite, e può essere influenzata molto negativamente da quello che altri ti dicono o che hai sentito. Sopratutto è fondamentale conoscerla per poterti aiutare nel tuo percorso terapeutico. perché se tu sei convinta che i tuoi mal di testa dipendono da XXX, nessuna terapia né farmaco potrà mai aiutarti a meno che non sia in accordo con tale convinzione o ameno che insieme non si riesca a riconcettualizzare e vedere le cose in altro modo.

Sintomi come allarmi

Qualsiasi sintomo è un’allarme che il tuo sistema nervoso accende e fa suonare in determinati momenti. I tuoi nervi fanno tante cose e funzionano anche e soprattutto come un sistema d’allarme appunto. Quando scatta la sirena è perché qualcosa è già successo. Tutto ciò è naturale e “benefico”. E’ il tuo corpo che ti sta dicendo “Attenzione, c’è un problema!”.

In base alla situazione questa sirena potrebbe anche non suonare o spegnersi subito. Se ad esempio prendi una “storta” alla caviglia in mezzo alla strada ma c’è un camion che ti sta arrivando addosso è molto probabile che tu non percepisca nulla e anzi potresti fare un salto incredibile per salvarti o iniziare a correre come fossi un atleta.

Se ad esempio hai mal di testa ma al tempo stesso hai una riunione fondamentale al lavoro o devi portare tuo figlio in ospedale, quell’attacco può ridursi al minimo o sparire nel nulla perché qualcos’altro di più importante per te prende la precedenza. 

Questa funzione di allarme del nostro sistema nervoso, così come si accende, naturalmente si spegne in condizioni normali. In alcuni casi quello che può succedere è che il sistema resti invece “acceso” o continui a suonare più a lungo di quello che dovrebbe.

E questo non va bene ma tu lo puoi regolare e cambiare!

 

Le persone con cefalea di tipo tensivo o emicrania hanno un sistema d’allarme molto facile da accendere, che ci mette molto a spegnersi e che necessita di più aiuti per essere regolato al meglio.

 

Per questo motivo è importante capire perchè il dolore alla testa , comprendere bene tali meccanismi e individuare tutti quei fattori che di persona in persona facilitano l‘allarme. Perché su questi si può e si deve intervenire come evidenziato nel precedente articolo sull’argomento.

I fattori più comuni e diffusi in grado di disturbare e “accendere” tale allarme o mantenerlo acceso più a lungo, sono: i disordini della cervicale e mandibola, i disturbi del sonno, diete e nutrizione svantaggiose, il distress (cioè lo stress eccessivo e mal gestito), l’ansia, la depressione, il fai-da-te con i farmaci, la sedentarietà o la scarsa e non corretta attività fisica, il pessimismo, convinzioni distorte, credenze popolari, la paura, quello che ti dicono e come te lo dicono.

Fai attenzione dunque e ragiona. Su questi aspetti è fondamentale intervenire per gestire al meglio la tua condizione e migliorare la qualità della vita seriamente e veramente.

Per comprendere meglio scarica e leggi questo workbook-educativo-scienza-del-dolore-by-greg-lehman.