In questo articolo riporto la traduzione da me effettuata dell’ intervista che, il famoso social network scientifico, Researchgate ha fatto al Dott. Cherubino Di Lorenzo, Medico Neurologo PhD
Meno carboidrati, più grassi: la dieta chetogenica fa sparire gli attacchi di emicrania nei pazienti.
La Dieta chetogenica è stata originariamente sviluppata per i bambini epilettici circa cento anni fa ed ora è studiata per trattare anche l’emicrania.
Prima che la Dieta chetogenica diventasse la nuova tendenza in tema di diete low-carb (basso contenuto di carboidrati), era utilizzata per trattare l’epilessia nei bambini.
I medici avevano inizialmente osservato che il digiuno riduceva la quantità di convulsioni, e che mangiare prevalentemente grassi e poche altre cose simulava gli effetti del digiuno nel cervello.
Recentemente i ricercatori hanno sperimentato simili osservazioni positive negli emicranici.Il Dott. Cherubino Di Lorenzo della Sapienza Università di Roma, nel suo ultimo studio ha valutato gli effetti di tale dieta sui pazienti emicranici e sul loro cervello.
ResearchGate: Cos’è la Dieta chetogenica?
Cherubino di Lorenzo: La Dieta chetogenica è un particolare regime alimentare che simula il digiuno mediante la restrizione dell’introito dei carboidrati. E’ stata sviluppata 95 anni fa per trattare i bambini con epilessia resistente ai farmaci. Tradizionalmente, questa dieta è ricca di grassi e povera di carboidrati, ma negli ultimi decenni un altro tipo di dieta chetogenica è stata sviluppata per l’obesità e la sindrome metabolica: una dieta povera di grassi (10-15 grammi/giorno) e carboidrati (20-50 grammi/giorno), conosciuta come dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD).
RG: Quali sono gli effetti di questa dieta nel corpo e sul cervello in particolare?
Di Lorenzo: Durante una dieta chetogenica, la restrizione di carboidrati induce il metabolismo dei grassi a produrre i cosiddetti corpi chetonici i quali sostituiscono i carboidrati e diventano la fonte energetica di diverse cellule tra cui i neuroni. Nella dieta chetogenica classica, il grasso contenuto negli alimenti è la fonte di produzione dei corpi chetonici. Nelle diete chetogeniche a basso contenuto calorico i corpi chetonici vengono prodotti attraverso i grassi contenuti nel tessuto adiposo.
Potete immaginare questo processo come una sorta di auto-liposuzione biochimica. Ogni molecola dei corpi chetonici produce più energia del glucosio ma meno stress ossidativo, così il cervello e i muscoli possono lavorare più efficacemente. Questo effetto di “booster” energetico – cioè di spinta, amplificazione – dei corpi chetonici è molto importante negli emicranici poiché essi sono generalmente portatori di un deficit energetico nel cervello. Inoltre i corpi chetonici esercitano un effetto anti-infiammatorio. Ciò è molto importante perché l’infiammazione “sterile” – infiammazione causata da un danno piuttosto che da microbi – è al centro dell’emicrania. I corpi chetonici smorzano l’infiammazione neurogena che è comune sia all’epilessia che all’emicrania e modulano l’eccitabilità corticale, cioè la frequenza di scarica dei neuroni.
RG: Come vi è venuta l’idea di studiare gli effetti della dieta chetogenica sugli emicranici?
Di Lorenzo: Il nostro interesse per la dieta chetogenica è nato nel 2009. Uno degli effetti collaterali più comuni dei farmaci per la profilassi emicranica, inclusi anti-depressivi, anti-epilettici, calcio-antagonisti e beta-bloccanti, è l’aumento di peso. Il problema è che l’aumento di peso può peggiorare la cefalea in questi pazienti. Per questa ragione, noi cominciammo a raccomandare ai pazienti sovrappeso di fare una visita medica nutrizionale prima di iniziare un trattamento preventivo. Uno di questi medici, Giulio Siriani, osservò che i pazienti che si sottoponevano alla dieta chetogenica a basso contenuto calorico avevano meno attacchi di cefalea. In molti casi, i mal di testa addirittura sparivano durante la fase ketogenica della dieta .
RG: Come ha studiato tale dieta sui suoi pazienti?
Di Lorenzo: Dopo aver notato questo effetto, abbiamo deciso di confermare le nostre osservazioni su di una popolazione più ampia di soggetti. Abbiamo studiato 2 gruppi di emicranici inviati dal dietologo per perdere peso, e abbiamo valutato gli effetti di una dieta chetogenica e non-chetogenica sulla loro emicrania.
Il nostro dietologo ha seguito fedelmente il protocollo della Società Italiana di Dietetica Medica (SDM) secondo cui la dieta chetogenica va effettuata per un mese, seguita da 5 mesi di dieta non-chetogenica. Abbiamo osservato un incredibile miglioramento soltanto durante la fase chetogenica della dieta, e un nuovo peggioramento alla fine del mese. Così abbiamo concluso che la dieta chetogenica fosse stata la causa di tale miglioramento.
Tuttavia, non siamo sicuri che la ragione per cui funziona la dieta chetogenica nei nostri pazienti riguardi solo la produzione dei corpi chetonici.
Infatti, abbiamo osservato che nella maggior parte dei casi, i nostri pazienti dimostravano anche risultati anomali nei test di tolleranza al glucosio dal punto di vista della risposta glicemica e insulinemica all’assunzione dello zucchero. Poiché il glucosio è una forma di carboidrato, una dieta low-carb potrebbe mitigare tali risposte. La nostra ipotesi è che la combinazione di corpi chetonici e il cambiamento della risposta al glucosio siano la ragione degli straordinari effetti terapeutici osservati nei nostri pazienti.
Più recentemente, abbiamo osservato risultati simili in emicranici non sovrappeso e pazienti con la cefalea a grappolo – la forma più severa di cefalea – che avevano seguito una dieta chetogenica ad alto contenuto di grassi con un introito normale di calorie. Questa forma di dieta non funziona invece per la Cefalea Tensiva né per la Cefalea Cervicogenica, una forma di cefalea secondaria che origina da disfunzioni articolari o dei tessuti molli cervicali.
RG: Qual è il prossimo obiettivo della vostra ricerca?
Di Lorenzo: Vorremmo studiare gli effetti positivi della chetogenesi per periodi più lunghi nei pazienti emicranici cronici (più di 15 giorni di cefalea al mese), sugli emicranici episodici farmaco-resistenti e in generale sui pazienti che non rispondono ai comuni trattamenti di profilassi. Vogliamo anche esplorare l’influenza della dieta chetogenica sull’eccitabilità corticale degli emicranici. Attualmente, inoltre, stiamo conducendo uno studio in doppio cieco sugli emicranici episodici obesi.
RG: Consiglierebbe ai pazienti emicranici di provare la dieta chetogenica?
Di Lorenzo: Attualmente consigliamo la dieta chetogenica nella sua forma ipocalorica per i pazienti emicranici sovrappeso e obesi, inoltre la riteniamo opportuna per tutti gli emicranici farmaco-resistenti nonché per i pazienti con cefalea a grappolo.
Non sappiamo ancora perché ma è veramente raro trovare un paziente obeso tra quelli con la cefalea a grappolo.
Nella nostra esperienza, i pazienti motivati non trovato difficile seguire tale dieta specialmente perché gli effetti collaterali e gli eventi avversi son pochi in confronto ai più comuni trattamenti farmacologici di prevenzione.
RG: Le diete chetogeniche sono molto popolari per la perdita di peso e l’endurance. Raccomanderebbe questa dieta a persone senza indicazioni mediche?
Di Lorenzo: Non ci sono rischi particolari e controindicazioni assolute per i pazienti che seguono la dieta chetogenica, eccetto i pazienti con diabete di tipo I per cui è controindicata. Come già detto , questa dieta è meglio tollerata dei più comuni trattamenti farmacologici di profilassi. Gli effetti collaterali più frequenti sono lievi – moderati sintomi gastro-intestinali, facilmente gestibili con prodotti da banco. Alcuni emicranici hanno riportato anche una perdita di capelli durante la dieta. Questo è strano perché è la prima volta che viene riportato tale sintomo in relazione alla dieta chetogenica.
Conosco centinaia di pazienti che, sotto supervisione medica e senza alcun problema di salute, hanno seguito tale dieta per la perdita di peso e per le performances di endurance. Io personalmente raccomando sempre la supervisione specialistica. Se la dieta non è fatta correttamente può essere poco salutare. Per questo motivo probabilmente in alcuni Paesi questa dieta è considerata poco sicura, ma questa non è la mia esperienza. Personalmente, per i pazienti con sindrome metabolica e fattori di rischio per problemi cerebrovascolari, consiglio una dieta chetogenica a basso contenuto calorico come trattamento di prima scelta, in associazione magari all’Aspirina e prima di qualsiasi altro trattamento farmacologico.