Emicrania e sistema nervoso
- Esercizio fisico e effetti benefici
- In sintesi…
Emicrania e sistema nervoso
L’emicrania è una cefalea primaria che afflige circa il 15% della popolazione mondiale, colpendo più le donne degli uomini. E‘ un disordine neurologico complesso nel senso che alla sua base c’è il coinvolgimento di numerose e differenti aree del cervello e del tronco encefalico che regolano le funzioni sensoriali, cognitive, autonomiche e affettive.
Non esiste una causa unica o un’area generatrice, e per questo si definisce “primaria”. E’ una condizione disabilitante, ricorrente ed ereditaria che presenta alla base anormalità neurali sia molecolari che funzionali che rendono il sistema nervoso estremamente sensibile alle variazioni dell’omeostasi del corpo e di conseguenza più facilmente ed esageratamente irritabile da parte di stimoli di ogni genere, anche normali e innocui.Uno dei criteri diagnostici principali è l’aggravamento della cefalea svolgendo attività fisica di routine.
Attenzione: “aggravamento” non significa “scatenamento”.
Ci sono infatti altri numerosi fattori triggers o stressors, cioè in grado di stressare il “cervello emicranico” e di sensitizzarlo cioè renderlo ancora più sensibile e irritabile con la conseguente precipitazione di attacchi, come ad esempio:
– disturbi del sonno,
– saltare i pasti,
– dis-stress psicoemotivo (leggi qui: emicrania, ansia e depressione)
– alcolici e certi cibi (leggi qui: infiammazione-cefalea-alimentazione-segni-soluzioni)
– dolori e disfunzioni miofasciali cervicali o temporomandibolari (Emicrania e Trigger Points Miofasciali ).
Ci sono studi scientifici in cui emerge che l’attività sportiva non influenza la frequenza degli attacchi emicranici, mentre altri addirittura dimostrano una certa efficacia preventiva riducendo tale frequenza al pari di tecniche di rilassamento e farmaci, senza gli effetti collaterali di quest’ultimi. Generalmente gli studi che evidenziano lo sport come un fattore aggravante presentano errori o scarse informazioni sulla storia del paziente, i sintomi e la corretta diagnosi.
Esercizio fisico e effetti benefici
L’esercizio fisico è una vera e propria medicina naturale con numerosi effetti benefici e la sua regolare pratica insieme ad una precisa alimentazione, sono tra le “terapie” migliori e più efficaci sebbene spesso le più ignorate o dimenticate. Leggi qui: Esercizio e Cervello e qui: infiammazione, cefalea e alimentazione.
A differenza della cefalea di tipo tensivo, nell’emicrania l’aggravamento dei sintomi, durante o dopo l’attività fisica di routine, è uno dei criteri diagnostici principali. Ma una cosa è aggravare, una cosa è scatenare. Questo è l’errore interpretativo di molte persone affette e professionisti sanitari.
Uno studio retrospettivo olandese del 2013 ha coinvolto 103 pazienti, correttamente diagnosticati come emicranici con o senza aura, indagando se l’esercizio sportivo avesse mai precipitato un attacco nelle 48 ore successive l’attività, se gli attacchi durante o post esercizio fossero tipici o atipici confrontati con quelli usuali, se ci fosse stato un esercizio in particolare più stressante, e infine, se l’attività sessuale, la manovra di Valsava o i viaggi aerei fossero provocativi.
Nel 38% di questi pazienti (39 su 103) l’esercizio è stato riportato essere provocativo di un attacco di emicrania. Nella metà di questi pazienti la cefalea è risultata comparire durante l’esercizio mentre altri hanno riportato un’insorgenza post (dai 5 minuti alle 12 ore). La maggioranza di queste persone ha riconosciuto questi attacchi tipici, cioè simili a quelli usualmente provati nella quotidianità, per i restanti è stato peggiore. Il 33% di coloro sensibili all’esercizio, ha riportato il dolore cervicale come sintomo anticipatore dell’attacco emicranico. La metà di coloro che hanno avuto l’attacco durante l’attività ha riportato di averla interrotta. La corsa, gli esercizi di cardiofitness e gli sport con racchetta son risultati essere quelli più provocativi o aggravanti. Tutti i pazienti di questo gruppo (39 su 39) hanno sottolineato come le attività fisiche quotidiane di intensità moderata peggiorassero normalmente i loro attacchi emicranici usuali.
L’aspetto interessante di questo studio è che questi pazienti hanno però riportato di essere in grado di praticare esercizi a bassa intensità senza sperimentare alcun attacco (3 ). Inoltre è bene sottolineare che questo studio si basa su quello che i pazienti ricordavano di aver sperimentato e non sull’effettiva e diretta verifica causale esercizio-cefalea.
Nel sistema internazionale di classificazione delle cefalee viene descritta una forma specifica di cefalea – la cefalea primaria indotta da esercizio (ICHD 4.2) che vede proprio nell’esercizio il fattore scatenante principale. Ma riguarda solo alcune persone ed è una forma distinta.
In sintesi
In sintesi: per gli emicranici, l’esercizio è un fattore che non scatena ma al massimo aggrava un attacco che è già cominciato o che è lì per partire.
La dose e l’intensità di esercizio fanno la differenza in positivo. Ci sono dunque alcuni emicranici che possono avere, e di fatto riportano, la comparsa o il peggioramento della cefalea con le attività fisiche ma solo a certe intensità, mentre la maggior parte stanno meglio perché fare esercizio è comunque molto benefico: una vera e propria medicina (Esercizio e Cervello ).
Cosa fare? Ad oggi non ci sono ancora dati precisi e standard su cosa fare o come farlo, ma le ricerche più recenti di cui parleremo in un altro articolo, hanno dimostrato un effetto benefico di riduzione della frequenza degli attacchi con il semplice esercizio aerobico a bassa intensità!
Un emicranico dunque può’ fare esercizio ed è molto importante considerare quest’aspetto nella gestione multifattoriale di tale problematica. L’inattività è comune tra gli emicranici ed è correlata a tante altre problematiche in co-morbidità spesso con la cefalea stessa (obesità depressione, scarsa qualità del sonno, dolori muscolari, problemi cardiovascolari, ipertensione, umore) . Anche per queste condizioni l’attività è stata dimostrata essere molto benefica!
Il tipo di esercizio, la varietà e soprattutto l’intensità graduale sono i fattori chiave che si possono tranquillamente gestire con un buon programma scritto da un fisioterapista e personal trainer specializzati, senza dimenticare l’aspetto alimentare che nuove ricerche dimostrano essere sempre più importante per chi soffre di emicrania (Mangia sano che ti passa )!