Agosto 23, 2023

Dolore al collo: la cervicalgia

  • Introduzione
  • Dolore al collo: la cervicale
  • Sintomi cervicali

Introduzione

La diagnosi di Cervicalgia è quella più comune insieme a quella di “lombalgia”. Purtroppo tali espressioni diagnostiche non hanno un gran significato pratico-clinico in quanto cervicalgia significa semplicemente “dolore al collo”.  Il paziente lo conosce molto bene e  viene apposta per quello e non c’è bisogno che qualcun altro gli ripeta che ha appunto un dolore al collo! Queste diagnosi non sono d’aiuto perchè non dicono nulla su cause e modalità di trattamento!

Per indicare i sintomi al collo e i dolori cervicali, le eprsone si solito usano espressioni “popolari” tipo ad esempio:

  • “ho una cervicale che te lo dico a fare”,
  • “c’ho certi dolori al collo”,
  • “c’ho la cervicale” , che è la più comune nonchè errata e alla quale si deve rispondere: “per fortuna!” perché senza questa parte di colonna vertebrale la vita non sarebbe possibile.

Il dolore cervicale è una delle condizioni più indagate e studiate in letteratura e si stima che circa i 2/3 della popolazione soffrirà almeno una volta nella vita di tale problema.

E’ tra le cause più comuni di richiesta quotidiana di cure sanitarie e riabilitative, con varie conseguenze: elevati costi sociali, assenza dal lavoro, disabilità quindi difficoltà o impossibilità a svolgere le normali attività quotidiane o sportive con ripercussioni sulla sfera famigliare e relazionale.

 

Dolore al collo: la Cervicale

Il collo o rachide cervicale è la regione interposta tra la testa e il torace. La colonna cervicale si compone di 7 vertebre di cui le prime (l’atlante C1, l’epistrofeo C2 e la terza cervicale C3) sono altamente “specializzate” e coinvolte con i muscoli relativi nella:

  • emicrania senz’aura
  • cefalea di tipo tensivo
  • cefalea cervicogenica,  
  • cefalea da colpo di frusta, 
  • cefalea miofasciale cervicale,
  • cefalea da disordine temporomandibolare,
  • nevralgia occipitale,
  • colpo di frusta
  • torcicollo
  • capogiri o pseudo-vertigine 

Il rachide cervicale è la parte superiore della colonna vertebrale suddivisa poi in rachide toracico e colonna lombare e sacro alla fine.  La colonna cervicale presenta una notevole ricchezza di strutture di tipo osseo, connettivale, miofasciale, viscerale e nervoso e costituisce la zona di passaggio di vie nervose e vascolari centrali e periferiche per e dal resto del corpo.

La “cervicale” è la principale attrice nelle funzioni di movimento e equilibrio, nella fonazione e nella masticazione e svolge un ruolo di supporto alle strutture e funzioni sensoriali craniali con cui condivide ogni informazione. Interagisce col sistema vestibolare e oculomotorio per il controllo motorio globale del corpo e gli adattamenti posturali.

Inoltre il distretto cranio-cervico-facciale è strettamente collegato al vissuto psicoemozionale della persona i cui sintomi cervicali possono esserne l’espressione somatica in parte. 

La IASP (associazione internazionale per lo studio del dolore)  definisce il dolore: “un’esperienza sensoriale  e emozionale spiacevole, associata a un danno tissutale che può essere in atto o potenziale, o descritta in termini di danno”.

Ogni dolore è un’esperienza legata ai sensi, è una interpretazione e percezione di stimoli meccanici, termici, chimici, come dolorosi e pericolosi per l’organismo. Ogni dolore è legato allo stato psichico dunque una percezione e interpretazione spiacevole di sentimenti, memorie, pensieri in associazione a una situazione dove ci può essere un danno reale oppure no.

Ogni struttura del rachide cervicale può essere fonte di dolore e altri sintomi: la cute, i muscoli, le articolazioni, i dischi, i nervi, i vasi sanguigni, le ossa, nonché il modo in cui ti muovi (schemi di moivmento e posture) .

Oggi sappiamo dalla letteratura scientifica che la presenza di segni degenerativi cervicali è naturale! Quando sui referti clinici leggi parole tipo “protrusione, ernia, osteofiti, artrosi, verticalizzazione, rettilinizzazione, uncoartrosi” può significare la piena normalità , senza un riscontro clinico oggettivo.

Questa è una notizia fantastica! Infatti  la maggior parte delle persone presenta segni degenerativi cervicali e non ha sintomi!

Ma come è possibile? C’è un danno tissutale ma non c’è dolore?

Ti è mai capitato di scoprire sul tuo corpo un piccolo livido (=danno tissutale e infiammazione) e non essertene accorto/a ma soprattutto non aver provato alcun tipo di dolore? Credo proprio di si.

 

Sintomi Cervicali

Il dolore è solo uno dei vari sintomi possibili sperimentabili. La parola sintomo deriva dal greco  σύμπτωμα:  che significa “evenienza” o “circostanza” o “cadere con, cadere assieme”. Infatti un sintomo fisico è l’effetto o conseguenza finale di un processo complesso che prevede la ricezione di stimoli/informazioni e la loro interpretazione come dolorose o pericolose per il corpo, da parte del sistema nervoso centrale. Tutto ciò passando attraverso il filtro delle proprie credenze, memorie passate e sentimenti.

Ogni sintomo è un’opinione che il tuo cervello dà come risposta a una serie di percezioni di una data esperienza

Il “dolore” cervicale subisce dunque l’influenza di tante cose: le tue esperienze dolorose precedenti, la tua educazione, il tuo vissuto psico-emotivo, le condizioni ambientali, le relazioni lavorative e famigliari e tanto altro.

Tutto ciò condiziona la tua esperienza di dolore. I sintomi sono una decisione “tua e del tuo cervello” e di conseguenza sono personali anche se possono assomigliarsi a quelli di un’altra persona.

Ecco alcuni esempi di sintomi o sensazioni comuni cervicali riferite dalle persone:

– dolore, appunto, l’espressione più generica e di minor aiuto,

– tensione o indolenzimento muscolare,

– sensazione di calore o bruciore, che può essere puntuale o diffuso,

– rigidità o fitta che parte da un punto e va da un’altra parte (ad esempio fitta e rigidità sottonucale che dal collo sale verso la testa e arriva sulla faccia o sull’occhio come il tuo mal di testa),

– dolore vago che prende tutto il collo tipo una “sciarpa” o un “collare”,

– sensazione di costrizione, di “blocco” che può essere dolorosa oppure no,

– formicolii, sensazioni di aghi e spilli lungo le braccia o le mani,

– scosse elettriche che dal collo vanno lungo il braccio fino alle mani,

 mani che si addormentano, in modo costante o saltuario,

– intorpidimento delle dita, alterazioni della sensibilità (sentire di più il freddo o sentire differenza al tatto tra un lato e un altro del collo),

– difficoltà a deglutire,

– muscoli “duri”, “contratti”, rigidi con o senza dolore,

– sensazione di “nodi” muscolari che tirano,

– sensazione di chiodo infilato in un punto,

– sensazione di “nervo accavallato” – che è una delle espressioni popolari più diffuse,

– mal di testa o cefalea,

– sensazione di instabilità o “giramenti” o “capogiri” o pseudo-vertigine (a volte erroneamente definita vertigine cervicale),

– nausea e vomito,

– pesantezza, stanchezza muscolare, “fiacca”,

– sensazione di gonfiore, di pizzichi.